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01 BENNI/ SEGUE DALLA PRIMA E soprattutto, il cavaliere gode dell'appoggio
politico e culturale di un gruppo di picciotti padani col
cinque per cento dei voti e del clan dei riformisti siciliani
col cento per cento dei pizzi. Aspettiamo fiduciosi il 2006,
dice una sinistra generosamente premiata dai suoi elettori.
Fiduciosi in cosa? Perché il premier tricointermittente, ora
che sta davvero per perdere il potere, dovrebbe cominciare a
rispettare regole che ha sempre disprezzato? E soprattutto, la
sinistra istituzionale ha il coraggio e la voglia di
rispettare la volontà degli elettori? Che hanno detto basta a
Berlusconi non dal 2006 ma da subito. Ci dicono che esiste la
correttezza istituzionale (termine nobile che suona strano nel
contesto di questi anni ignobili). Questa correttezza impone
di mantenere il premier fallito al suo posto fino a nuove
elezioni. Ma le sue menzogne, l'accaparramento di privilegi e
capitali, e il suo abuso di potere maggioritario dovrebbero
smettere da subito. Passeremo perciò un normale anno di
confronto democratico, o un altro anno di calci in faccia alla
democrazia e vittimismo da una parte e dall'altra? La
sinistra, da ora in avanti, ha una responsabilità che il voto
ha accresciuto. Gli scenari fino al 2006 possono essere
questi.
Soluzione Ciampi
Nonno Azeglio,
in un impeto di coraggio, fa il suo dovere. Depone Berlusconi
per manifesta incapacità di gestire questo momento politico,
abuso di potere, catastrofe economica, scempio
dell'informazione, tintura prolungata. Effettua, diciamo così,
un'operazione preventiva di salvataggio della democrazia.
Manda Silvio in pensione prima che Silvio ci mandi lui.
Augurabile ma assai improbabile, come uno scudetto al
Livorno.
Soluzione rivolta
alleati
Follini, Fini, Storace, persino Vito e
Schifani, si ribellano. Chiedono un rimpasto. La Lega minaccia
le dimissioni di tutti i suoi ministri e lo sciopero della
fame di Borghezio. Volano insulti, accuse, cachinni e grida di
libertà. Alla fine si trova una soluzione nuova e riformista
per tutti. Castelli e Lunardi si scambiano il Ministero, e si
fanno centosedici nuovi sottosegretari. Come segno di
ritrovata autonomia, sarà permesso d'ora in avanti agli
onorevoli di portare scarpe coi tacchi anche in presenza del
leader.
Soluzione Bush
Bush non è certo
venuto in Italia per il Papa. Lo ha sempre trattato come un
vecchio importuno e inutile, e ha sempre sostenuto che Dio non
abita tra le guardie svizzere ma tra i marines. Se fosse
sincero, cederebbe il suo posto al funerale a un pellegrino,
tra i milioni che non riusciranno neanche a avvicinarsi a San
Pietro. Non siamo fan di miracoli, lacrimazioni, ulcere e
poltergeist. Ma mentre George è in ginocchio a fingere
contrizione, non ci dispiacerebbe che il bastone papale si
librasse in aria e gli calasse sulla groppa. Qual è allora il
vero motivo della venuta di Bush? Dato che gli Usa non
trascurano mai nessuna opzione, perché non prevenire una nuova
sconfitta elettorale con relativo insediamento di regime
comunista? Non occorre neanche inviare le truppe, gli aerei e
i sottomarini sono già qui. Basta qualche miccia della Cia e
far uscire Bin Laden dalle grotte del Vesuvio, ove
notoriamente vive insieme alla maga Amalia. Tutti sanno che
Prodi possiede armi di sterminio, quasi cento chili di
ciccioli in cantina, e la Pidue ha già i piani preparati da
anni. Non c'è niente da ridere.
Soluzione
vacanza.
Il premier prende l'aereo e nottetempo
trasloca nelle isole esotiche dove tiene gran parte dei suoi
capitali, fa rasare i capelli all'intera popolazione,
incarcera tutti quelli sopra il metro e settanta e diventa
imperatore col titolo di Granpeloùd, Gigante dalla lunga
chioma.
Soluzione secessione.
Nasce il
regno lombardo- siculo, indipendente dall'Italia. Presidente
Berlusconi, imperatore Bossi. Una modernissima devolution
divide il territorio in numerosi sottoregni feudali affidati a
Cuffaro, Caldaroli, Formigoni, Castelli, La Loggia, Dell'Utri,
Buttiglione, Dolce e Gabbana. Per l'ultimo litigano l'Opus
Dei, gli Hobbit e gli elfi. Lunardi costruisce un ponte che
collega Arcore a Siracusa, e dall'alto i padanosiculi dominano
e bombardano di pietroni la misera Italia
comunista.
Soluzione nuova legge
elettorale
Vengono introdotte nuove modifiche,
alcune già da me descritte due anni fa, ma ancora valide: ad
esempio. Lodo firme: per presentare una nuova lista la
procedura sarà snellita e occorreranno meno firme. Per
l'esattezza due: Silvio e Pierslivio. Lodo Bossi: per
evitare brogli, ritardi e sperperi, il governo verrà scelto
votando solo a Treviso. Questa è vera deregulation. Inoltre ci
sarà un fotografo in ogni cabina, perché il voto è un bel
ricordo da conservare, e gli scrutatori verranno sostituiti da
mucche. Lodo Pera: le schede saranno di due tipi.
Quella per votare la Casa delle Libertà sarà normale. Quella
per votare l'Ulivo sarà di centosei pagine, bisognerà
compilare tutti i moduli, risolvere un puzzle di centosei
pezzi e un gioco di parole crociate. Le sinistre sospettose e
disfattiste obietteranno che questa scheda è troppo grossa per
entrare nell'urna. E' un problema secondario. Lodo
Previti: la Casa delle Libertà si riserva di cancellare i
risultati sfavorevoli in quanto potrebbero far parte di una
atteggiamento preconcetto nei confronti del suo leader.
L'Emilia fa testo.
Soluzione
inciucio
Accordo preventivo. Se la sinistra vince
le elezioni, consegna tutte le regioni al Polo, con relativa
autonomia politica e amministrativa. Se invece vince la
destra, Vespa viene sostituito da Curzi o da un questionario
scritto. Ipotesi ancora più audace: le elezioni vengono
rinviate di cinque anni, e intanto prende vita un governo
Casini con l'appoggio esterno dell'Unione. Berlusconi prende
il posto di Ciampi. Unico ostacolo, il papato a Rutelli. Ma la
Chiesa esaminerà la possibilità. (stefano benni)
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